Personaggi
Nel 1970 iniziò la stesura del suo capolavoro e best seller "Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo", pubblicato nel 1988. Nel 1976 venne nominato titolare della cattedra di matematica di Cambridge, sebbene la salute peggiorasse al punto da rimanere completamente paralizzato e, a seguito di una tracheotomia, senza possibilità di parlare se non con un sintetizzatore computerizzato. Continuò comunque a dimostrare numerosi teoremi circa l'esistenza delle singolarità gravitazionali nello spaziotempo(buchi neri)dimostrando che essi sono corpi neri e posseggono una temperatura e un'entropia definite dal loro campo gravitazionale e dalla loro superficie. Di conseguenza irradiano particelle subatomiche (radiazione di Hawking) che porteranno alla loro progressiva diminuzione di massa e all'evaporazione completa. Lo scienziato si è sempre confessato ateo. Egli infatti sosteneva che Dio non può conciliarsi con la scienza e non è correlato col nostro mondo. Nel suo ultimo libro, "The Grand Design", ha proposto una teoria cosmologica per spiegare l'origine dell'universo, il quale, secondo lo scienziato, non è stato creato da Dio. Religione e scienza, secondo Hawking non sono conciliabili, perchè "la religione è basata sull'autorità e la scienza su osservazione e ragionamento e la scienza vincerà perché funziona."
Esperienze di volo a gravità zero nella prospettiva di un viaggio nello spazio offerte dalla Virgin Galactic di Richard Branson.
Il presidente degli USA Obama insieme a Hawking nella Casa Bianca per conferirgli la medaglia presidenziale della libertà (agosto 2009.)
Dal film "Hawking".
Libro: A brief history of time.
L'inizio della carriera di Stephen Hawking a Cambridge ha ispirato il film per la televisione del 2004 "Hawking", prodotto dalla BBC; ha partecipato inoltre alla realizzazione di un programma di Discovery Channel intitolato "L'universo di Steven Hawking" ed è stato anche protagonista del romanzo "Molto forte, incredibilmente vicino" di Jonathan Safran Foer. La figura di Hawking è apparsa anche in numerose serie televisive: in un episodio di Star Trek - The Next Generation, nel quale gioca a poker con altri due celebri fisici, Albert Einstein e Isaac Newton, nell'episodio "Col passare del tempo" della serie I viaggiatori, in più episodi delle serie animate I Simpson e I Griffin e in uno di Futurama e Due fantagenitori, nella serie Smallville, nel film Superhero - Il più dotato fra i supereroi. In ambito musicale la voce computerizzata del fisico compare nel brano dei Pink Floyd Keep Talking, inserito nell'album The Division Bell del 1994. da Wikipedia)
Laureatasi dopo la guerra con una tesi sulle Variabili Cefeidi, le cosiddette "Candele Standard", molto utili per calcolare distanza e massa di stelle e
galassie molto lontane, presso l'Osservatorio astronomico di Arcetri, iniziò un periodo come assistente presso lo stesso Osservatorio e poi come insegnante presso
l'Istituto di Ottica dell'Università di Firenze. Nel 1964, nominata professore ordinario, le fu assegnata la cattedra di astronomia presso l'Istituto di Fisica
teorica dell'Università di Trieste e la direzione dell'Osservatorio astronomico. Grazie a Lei l'osservatorio assunse rinomanza internazionale. Ha studiato le atmosfere
delle stelle e gli effetti osservabili dell'evoluzione stellare e ha dato un importante contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale delle
stelle da 0 a F del diagramma H-R. Ha studiato le stelle in rapida rotazione (stelle a emissione B) e quelle di tipo Be, caratterizzate da uno spettro continuo
solcato di righe scure. Le sue recenti ricerche hanno riguardato la spettroscopia, nel visibile e nell'ultravioletto, dei sistemi a stelle binarie, nei quali le due
componenti sono così vicine da interagire, e delle stelle simbiotiche.
La biografia, modificata, è tratta da "Donne di scienza" di Sara Cesti e Liliana Moro 2002.
Rita Levi Montalcini nasce il 22 aprile del 1909 a Torino. Si laurea alla scuola medica di Levi nel '36. Pur desiderosa di proseguire la carriera accademica come assistente e ricercatrice di neurobiologia e psichiatria, è costretta, a causa delle leggi razziali emanate dal regime fascista nel 1938, ad emigrare in Belgio insieme a Giuseppe Levi. I suoi primi studi (1938-1944) sono dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati.
Nel 1951-1952 scopre il fattore di crescita nervoso noto come NGF, che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule
nervose sensoriali e simpatiche. Per circa un trentennio prosegue le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d'azione, per le quali nel 1986
le viene conferito il Premio Nobel per la Medicina (con Stanley Cohen). Nella motivazione del Premio si legge: "La scoperta del NGF all'inizio degli anni '50 è un
esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali
processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo". Le sue indagini si concentrano sullo spettro di azione del NGF, utilizzando
tecniche sempre più sofisticate. Studi recenti hanno infatti dimostrato che esso ha un'attività ben più ampia di quanto si pensasse: non si limita ai neuroni
sensori e simpatici, ma si estende anche alle cellule del sistema nervoso centrale, del sistema immunitario ematopoietico e alle cellule coinvolte nelle funzioni
neuroendocrine. Ha presieduto l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana ed è stata membro delle più prestigiose accademie scientifiche internazionali, quali
l'Accademia Nazionale dei Lincei, l'Accademia Pontificia, l'Accademia delle Scienze detta dei XL, la National Academy of Sciences statunitense e la Royal Society.
Nel 2001 è stata nominata senatore a vita.
da Wikipedia.
Galileo Galilei è ricordato, oggi, sia per essere stato l’ideatore del metodo scientifico, sia per le persecuzioni ed i processi subiti a causa delle sue opinioni circa il rapporto tra Scienza e Fede. Il suo è un limpido esempio di coerenza e di affermazione dei propri ideali e dell’indipendenza della ricerca scientifica rispetto al potere ed alla censura; l’intellettuale lotta per difendere le sue convinzioni anche a costo di pagare in prima persona e di subire la repressione, la persecuzione e l’esilio. Galileo dimostra, poi, con i suoi studi, come non sia più possibile accettare acriticamente i risultati degli altri scienziati grazie solo alla loro "autorevolezza", ma tutto deve essere verificato con "sensate esperienze", col metodo scientifico.
Galilei rivendica l’autonomia della ricerca scientifica e sostiene audacemente l’incommensurabilità tra scienza e fede. Infatti Galilei reclama la NETTA DISTINZIONE tra pensiero scientifico e religioso, considerando il primo come chiave di lettura atto a far comprendere all'uomo "il grande libro dell'universo" con tutti i suoi misteri, mentre il secondo, legato alla fede, si classifica come discorso di salvezza che non si preoccupa di "che cosa" ma del "senso della nostra vita". La scienza, dunque, deve insegnare "come si vadia il cielo" ed è invece compito dello Spirito Santo insegnare "come si vadia al cielo". Quindi la Sacra Scrittura non è un trattato di astronomia e non ha come compito quello di determinare le costituzioni e i movimenti dei cieli e delle stelle; mentre la scienza, cieca al mondo dei valori e al senso della vita, deve aiutare a capire le leggi che Dio ha imposto al mondo essendone il creatore, sulla base di norme autonome, universali ed immutabili. Da ciò consegue che fede e scienza sono incommensurabili e che pertanto la loro incommensurabilità non esclude a priori la loro compatibilità. Questo discorso Galileiano impostato in tale termine, spaventa e sconcerta la chiesa, che vedendo minacciate i capisaldi del pensiero religioso, reagisce condannando il filosofo scienziato come "fervido eretico". Questo è l'errore maggiore commesso dalla Controriforma a discapito di un uomo legato profondamente alla sua fede cattolica quanto ai suoi studi scientifici. Così la condanna morale di cui Galilei è vittima indifesa, si rivela mortificante ed umiliante non solo per le sue teorie, ma anche e soprattutto per la sua dignità di uomo fedele e credente. Tra i molti lavori di Galileo, lo studio della morfologia lunare e della grande macchia rossa di Giove e dei suoi satelliti.
Giove: grande macchia rossa.
Disegni della Luna.
Dialogo sui massimi sistemi.
Macchie solari (1621).
Jacques Monod, medico e scienziato francese, premiato nel 1965 con il Nobel per la Medicina per la definizione della teoria dell'operone, pubblicò nel 1970 "Il caso e la necessità", libro in cui criticava l'idea che dietro la complessità dei viventi ci fosse un progetto di un essere pensante soprannaturale. Monod aveva dedicato particolare attenzione alla struttura delle proteine che sono i principali costituenti degli organismi sia dal punto di vista strutturale che funzionale; se c'era un progetto, esso doveva essere visibile nella loro struttura ordinata (l'oggetto progettato). Le proteine, però, non mostravano, in natura, alcuna regolarità, né nella struttura primaria, nè in quella secondaria.
La forma, che condiziona la funzione, era il risultato dell'interazione tra i gruppi R o della presenza di altri di atomi (Zolfo, Ferro …); dunque non era visibile
l'impronta del progettista. Dimostrata la casualità della forma delle proteine, Monod concentrò la sua attenzione sulle mutazioni e sulla selezione naturale; per lui la
biologia scientifica era basata sul "postulato di oggettività", che escludeva che i fenomeni naturali potessero essere spiegati con qualche idea di "progetto" o di "fine"
(che sono categorie del pensiero umano) che implicavano l'esistenza di un dio. Secondo lui l'organismo poteva essere assimilato ad una macchina che si autocostruisce
sulla base delle informazioni contenute nel DNA; quest'ultimo può mutare solo ad opera del "caso" che è l'unica fonte di novità biologica (caso non significa naturalmente
senza una spiegazione); una volta però avvenuta, la mutazione viene selezionata e, se produce un vantaggio evolutivo, diventa "necessaria" per la
sopravvivenza dell'individuo.
Dunque le mutazioni utili vengono conservate, riprodotte e trasmesse sulla base della teleonomia (capacità di trasmettere la propria struttura genetica alle
generazioni successive) e dell'invarianza (proprietà per la quale in un sistema chimico-fisico in equilibrio non si può cambiare alcun parametro senza provocare
alterazioni nell'equilibrio dato). Le modifiche al codice genetico non dipendono, inoltre, dall'interazione dell'organismo con l'ambiente. Monod quindi opera una
sintesi tra il caso che origina le mutazioni e il rigido determinismo che opera nel meccanismo della selezione naturale nel momento in cui l'essere vivente mutato
si deve mettere alla prova con l'ambiente. Concludiamo con una frase del suo libro: "Il nostro numero è uscito per caso alla roulette cosmica ... siamo soli
nell'immensità indifferente del cosmo".
Filosofo ed epistemologo, ha dato un notevole contributo alla conoscenza con il principio di falsificazione applicato al metodo scientifico. Popper è stato senz’ombra di dubbio uno dei più grandi filosofi del Novecento. Il suo primo bersaglio polemico fu il Positivismo o, meglio, le pretese dei Neopositivisti di considerare valido solo quel che è verificabile con l'esperienza criticando, in particolare l’induzione (Logica della scoperta scientifica, 1934). Per Popper l'induzione si intende in due modi: induzione per enumerazione o ripetitiva ed induzione per eliminazione. La prima consiste di osservazioni spesso ripetute, le quali dovrebbero fondare qualche generalizzazione della teoria. Ma nessun numero di osservazioni di cigni riesce a stabilire che tutti i cigni sono bianchi o che la probabilità di trovare un cigno che non sia bianco è piccola. D'altro canto, l'induzione eliminatoria si fonda sul metodo della eliminazione o confutazione delle teorie false.
Poichè, però, il numero di queste è infinito dunque l'induzione non esiste ed è un errore pensare che la scienza empirica proceda con metodi induttivi. Connessa alla teoria dell'induzione, vi è secondo Popper l'altra idea per cui la mente del ricercatore dovrebbe essere una mente priva di presupposti, di ipotesi, di sospetti e di problemi, insomma una tabula rasa su cui verrebbe poi a rispecchiarsi il libro della natura. Ma la mente purgata da pregiudizi non è, dice Popper, una mente pura: essa sarà soltanto una mente vuota. Per Popper la ricerca non parte da osservazioni ma da problemi: "da problemi pratici o da una teoria che si è imbattuta in difficoltà: che cioè ha fatto nascere aspettazioni e poi le ha deluse". E per risolvere i problemi occorre l'immaginazione creatrice di ipotesi o congetture; c'è bisogno di creatività, della creazione di idee "nuove e buone alla soluzione del problema”. E’ ovvio che, allo scopo di esser provate di fatto, le teorie scientifiche debbano essere provabili o controllabili di principio. Da questo si vede che una teoria deve essere falsificabile, deve essere cioè tale che da essa siano estraibili conseguenze che possono venir confutate, cioè falsificate dai fatti. Se infatti da una teoria non è possibile estrarre conseguenze possibili di controllo sperimentale, essa non è scientifica. Si badi inoltre che, per quante conferme una teoria possa aver avuto, essa non è mai certa e definitiva, in quanto il prossimo controllo potrebbe smentire la teoria. Miliardi di conferme non rendono certa una teoria (quale ad esempio "tutti i pezzi di legno galleggiano in acqua") mentre un solo fatto negativo falsifica, dal punto di vista logico, la teoria (“questo pezzo di ebano non galleggia"). E' su questa asimmetria che Popper innesta il suo principio metodologico della falsificabilità: siccome una teoria, per quanto confermata, resta sempre smentibile, allora bisogna tentare di falsificarla, perché prima si trova un errore e prima lo si potrà eliminare con l'invenzione e la prova di una teoria migliore di quella precedente.
Jules Verne (Nantes, 8 febbraio 1828 – Amiens, 24 marzo 1905) è stato un grande scrittore di romanzi francese. È oggi considerato tra i più influenti autori di storie per ragazzi e, con i suoi romanzi scientifici, uno dei padri della moderna fantascienza. Ha anticipato, tra l'altro, la scoperta del sommergibile e degli antibiotici.
All’età di venti anni inizia a scrivere commedie di teatro, sua grande passione e l’anno dopo, grazie a Dumas padre, ne rappresenta una in teatro.
È del 1852 il primo romanzo avventuroso, "Un viaggio in pallone”. Nel 1857 trova la tranquillità economica grazie al matrimonio con una vedova benestante ed
inizia a viaggiare e a scrivere: nel 1862 "Cinque settimane in pallone" e poi "Viaggio al centro della terra" e, nel 1865, "Dalla terra alla luna". Altre opere di
grande successo sono: "Ventimila leghe sotto i mari" (1869), "Il giro del mondo in ottanta giorni" (1873), "L'isola misteriosa" (1874), "Michele Strogoff" (1876),
"I cinquecento milioni della Begum" (1879). Il periodo che va dal 1872 al 1889 è forse il migliore della sua vita e della sua carriera artistica.
Ormai ricchissimo
per la fortuna dei suoi libri in tutto il mondo, Verne ha i mezzi per conoscere direttamente i luoghi che ha descritto per informazione indiretta o ricreati con la
sua fantasia. Con i suoi racconti ambientati nell'aria, nello spazio, nel sottosuolo e nel fondo dei mari, ispirò scienziati ed applicazioni tecnologiche delle
epoche successive. Le sue opere sono note in tutto il mondo. Verne è uno degli autori più letti in lingua straniera.
Da wikipedia
Al termine della Seconda guerra mondiale, si laureò in Biologia per poi continuare i suoi studi nell'Università di Edimburgo, dove iniziò ad interessarsi di fecondazione. Nel 1978 utilizzò per primo, insieme a Patrick Steptoe, la tecnica della fecondazione assistita nella donna. Nel 2010 Edwards venne insignito del Nobel per la Medicina e Fisiologia proprio per tale tecnica.
Immediata ed anche scontata la condanna della Santa Sede contro chi ha osato indagare sul "mistero della procreazione", bilanciata, però, dalla soddisfazione di
migliaia di donne che hanno potuto provare la gioia della maternità e mettere al mondo un “figlio della provetta”. Evidentemente alla Chiesa non è bastato un caso
Galileo che dopo quattrocento anni mantiene ancora un solco tra scienza e fede. Le discutibili posizioni contro l’eutanasia in nome di un “metodo naturale” fanno a
pugni con quella di non staccare le macchine in caso di coma irreversibile come nel caso di Eluana Englaro o di eutanasia di Piergiorgio Welby. Il motivo di fondo
del dissenso della Chiesa, nel caso della fecondazione in vitro, è dato dal fatto che il bambino non è generato mediante l'incontro sessuale tra uomo e donna ma è
"fabbricato" mediante la bio-tecnologia. Tuttavia, nel caso di "morte cerebrale", si considera che la cessazione di ogni attività del cervello coincida con la fine
della persona. "Non si vede - commenta il teologo cattolico Giannino Piana - perché un criterio scientifico possa essere utilizzato per affermare che la vita non
esiste più e un analogo criterio, altrettanto scientificamente sicuro, non possa invece venire assunto per affermare che la persona non c'è ancora".
Ripreso in parte da un articolo di GIANCARLO ZIZOLA.